Mantova dista solo 32 km da Peschiera del Garda e si estende su una penisola fra i laghi Superiore, di Mezzo e Inferiore, formati dal fiume Mincio, emissario del lago di Garda e affluente del Po che scorre non lontano dalla città. Oggi la città, oltre a essere un importante mercato per i prodotti del territorio circostante, ha discrete attività industriali (chimica, petrolchimica, dell'abbigliamento).
Molto importante è soprattutto il turismo artistico-culturale. Dal 1997 Mantova ospita il Festivaletteratura, innovativa manifestazione culturale basata sull'incontro tra pubblico e autori. L'economia della provincia di Mantova che comprende 70 comuni si basa prevalentemente sull'agricoltura, sull'allevamento e su industrie alimentari, tessili e cartarie.
Il centro storico di Mantova, detto "Paiolo" dal nome del lago interrato alla metà del XVIII secolo, fu affiancato a sud da quartieri moderni e di estensione relativamente limitata solo all'inizio del Novecento. è questa l'area denominata "della terza cerchia", che oggi ospita moderni quartieri residenziali e impianti sportivi. I principali monumenti del passato storico di Mantova sono conservati soprattutto nelle due prime aree murate.
Lo splendido Palazzo Ducale, formato da numerosi edifici costruiti tra il XIII e il XVIII secolo, che si affacciano in parte sulla vasta piazza Sordello e che racchiudono giardini e piazze interne. Al suo interno è custodito un notevole patrimonio d'arte, che comprende, fra l'altro, le opere del Pisanello ('400), affreschi di Giulio Romano, una pala di Rubens e, nel vicino castello di San Giorgio, di fine Trecento, la celebre Camera degli Sposi, affrescata dal Mantegna tra il 1465 e il 1474.
Assai importante anche il complesso medievale di piazza delle Erbe, che riunisce la romanica Rotonda di San Lorenzo, il Palazzo della Ragione, fiancheggiato dalla Torre dell'Orologio e il Palazzo del Podestà; il Duomo, ricostruito nel Cinquecento, con facciata settecentesca; le chiese, su progetto di Leon Battista Alberti, di San Sebastiano (1460) e Sant'Andrea (1472-1699; la cupola di quest'ultima, settecentesca, è opera di Filippo Juvara); la casa di Andrea Mantegna (1476); il Palazzo Te (1525-1535), situato oltre la terza linea di mura in un luogo anticamente detto "tejeto" dalle capanne che vi si trovavano, disegnato e suggestivamente decorato da Giulio Romano, con bella loggia che lo collega all'esedra del giardino; il Museo civico, con sezioni d'arte egizia, moderna e di numismatica; il Palazzo d'Arco, neoclassico (1782-1784), con ambienti dal pregevole arredo; il barocco teatro scientifico o accademico, detto anche "il Bibiena", opera dell'architetto Antonio Galli Bibiena (1769); infine, il Museo diocesano, nella grande piazza Virgiliana aperta sul lago di Mezzo, che conserva oreficerie sacre e armature dei secoli XV e XVI.
Nel Palazzo del Podestà è stato allestito un piccolo museo dedicato al grande pilota automobilistico Tazio Nuvolari, nato nel Mantovano.
L'origine della città di Mantova è forse di origine etrusca. L'antica Mantua fu un piccolo centro fortificato, situato probabilmente sull'area che venne poi occupata dalla città alto-medievale, all'estremità nord-est dell'attuale centro abitato.
Nel 70 a.C. vi nacque Virgilio. Terminato il lungo periodo delle invasioni barbariche, nel X secolo divenne dominio dei Canossa, quindi, dalla prima metà del XII secolo, si diede ordinamenti comunali e poté espandersi verso sud grazie a una grandiosa opera idraulica, che nel 1190 limitò e mutò le vicine paludi, formate dal Mincio, in quattro laghi.
La seconda linea di mura, eretta a sud della prima, servì a difendere la città, resa ormai insulare dallo scavo del Rio, il canale, ancora parzialmente esistente, che, attraversando l'abitato, univa il Lago Superiore all'Inferiore e sulla cui riva fu costruito il porto Catena. A partire dall'anno 1273 fino al 1328 Mantova fu governata dai Bonacolsi, che l'ebbero in signoria della città. Nel iniziò l'era dei Gonzaga, durata quasi quattro secoli.
Sotto la signoria dei Gonzaga, la città di Mantova divenne uno dei massimi centri d'arte d'Italia.
Continuava intanto una graduale espansione verso sud che portò Mantova a dotarsi di una terza linea di mura, all'altezza dell'attuale viale Risorgimento. I Gonzaga, marchesi dal 1433, duchi dal 1530 (Ducato di Mantova), vi crearono una vastissima e fastosa corte che ospitò grandi artisti, fra cui Pisanello, l'Alberti, Andrea Mantegna, Giulio Romano. Una guerra di successione, un saccheggio a opera di eserciti mercenari stranieri (1630) e la peste provocarono tuttavia il declino di Mantova e la condussero sotto il dominio dell'Austria (1707).
Durante questa dominazione, venne trasformata in una delle città-fortezze del Quadrilatero, fino al 1866.